
Il percorso del Golf Campodoglio, con i suoi oltre 3.000 metri par 36, è oggi il più lungo 9 buche della Lombardia. Chiaramente ispirato ai links britannici, è caratterizzato da intriganti dog leg e ostacoli d’acqua, da bunker dalla forma rotonda e dal tipico rough delle campagne scozzesi. I quattro diversi battitori di partenza disponibili ad ogni buca consentono sia ai giocatori professionisti che amatori di ogni livello di affrontare sui nostri fairway una sfida adeguata alle proprie capacità. Scopritelo, buca per buca, in questa pagina.
E’ un impegnativo par 4 di apertura a dare il benvenuto al Campodoglio Golf. Un ampio e accogliente rough di destra allontana il giocatore dagli ostacoli ma anche dal green. Per i più lunghi e audaci, tagliare il dog leg e i due bunkers che lo caratterizzano può facilitare il secondo colpo al green, ma non senza rischi data la presenza di un fuori limite che accompagna tutta la buca sul lato sinistro. Il green, rialzato e ben difeso da due bunkers frontali, offre posizioni di bandiera molto insidiose. Vietato sorvolarlo! L’approccio di ritorno potrebbe costare ben più di un colpo.
Corto e solo apparentemente innocuo par 4 dog leg a sinistra. Un preciso tee shot è fondamentale per poter successivamente aggredire l’asta con un corto ferro. Il green ampio e poco ondulato si presta ad offrire spesso una buona occasione da birdie.
Questo par 5 presenta una facile occasione da birdie per i giocatori più lunghi capaci di tagliare l’angolo del dog leg ma chiede ai giocatori meno potenti un preciso tee shot. Il lay up gode di ampio spazio ma il green piccolo, ondulato, ben protetto e a ridosso del fuori limite richiede massima precisione per concretizzare un buon risultato.
Lungo e impegnativo par 4 caratterizzato da un leggero dog leg verso destra tagliabile solo per i giocatori più lunghi. Il fuori limite a destra e gli alberi puniranno i tee shot imprecisi. Il green molto ondulato e protetto renderà ogni singolo par una meritata conquista.
E’ il par 3 più lungo del percorso protetto da bunker di sabbia e di erba. Una volta conquistato il green ampio e poco ondulato, il peggio è senza dubbio passato.
Corto e intrigante par 4 fiancheggiato sul lato destro da un ostacolo d’acqua che vi accompagnerà fino al green. I più saggi giocheranno verso il lato sinistro del fairway evitando di terminare lunghi in rough o in bunker per poi lasciarsi un corto wedge al green. I più temerari punteranno a tagliare l’angolo del dog leg rischiando di aggiungere la propria pallina alle tante che popolano il laghetto. Il green non presenta bunker a sua difesa ma moderate pendenze. Senza dubbio una buca che potrà regalare spesso soddisfazioni a chi sceglierà di rispettarla.
Par 4 di media lunghezza con grande personalità. Il tee shot richiede potenza e precisione per evitare l’ostacolo d’acqua sulla destra e il folto rough con alberi sulla sinistra. Il colpo al green richiede altrettanta solidità e precisione per cercare un’asta che spesso viene posizionata corta a ridosso dei bunker o lunga nella parte più stretta del green.
Par 3 considerato l’Amen corner del Golf Campodoglio. Nessun giro può dirsi finito prima di aver superato questa corta ma delicatissima buca. Mancare il green può solo far terminare la palla in ostacolo d’acqua o lasciarci di fronte ad un impegnativo approccio o colpo dal bunker. Il green presenta una netta e forte pendenza e costringe alla massima attenzione, anche nei putt più corti. Quando l’asta è corta a destra… meglio non guardarla!
Una buca dal doppio volto. Talvolta è un corto par 5 dal tee shot largo e accogliente per poi divenire più stretto e punitivo sul lay up. Talvolta è un lungo par 4 che richiede un secondo colpo forte e coraggioso verso un green circondato dal fuori limite e affiancato sulla destra dal famoso lago a forma di… capodoglio! In qualunque forma si presenti questa buca… guardatela con sospetto e costruite con strategia e attenzione il vostro score.
Il percorso, colpo dopo colpo
Un progetto firmato Fulvio Bani

Disegnato da Fulvio Bani, Dottore Agronomo, Il Golf Campodoglio è stato costruito nel 2014 sopra un’area di 24 ettari e aperto al pubblico nel 2015. Al fine di offrire un’ampia varietà di colpi e di gioco, l’orografia pianeggiante originaria ha subito una profonda trasformazione tramite la creazione di collinette e avvallamenti utili anche alla raccolta e allo smaltimento delle acque in eccesso verso il sistema drenante collegato direttamente ai laghi che si sviluppano lungo il corso di diverse buche.
Tale conformazione ha permesso, oltre al recupero di notevoli quantità d’acqua per destinata all’ irrigazione, una maggiore qualità del taglio d’erba offrendo ai giocatori un percorso sempre asciutto e in ottime condizioni. I green, di dimensioni medie intorno ai 500 mq., sono stati realizzati con la metodologia consigliata dalla U.S.G.A. statunitense come avviene per i migliori percorsi mondiali. I tees sono stati progettati per permettere partenze differenziate rendendo così il percorso sempre differente. La scelta delle essenze erbacee è ricaduta su miscugli tipici delle latitudini del nord Europa mentre per la piantumazione si è ricorsi ad essenze tipicamente autoctone (carpini, querce, aceri e frassini). Tutte le aree di gioco sono dotate di un moderno sistema d’irrigazione computerizzata, formato da ugelli a scomparsa e da una stazione di pompaggio interrata che, prelevando acqua dai laghetti artificiali, assicurano la fornitura d’acqua irrigua nei mesi di maggiore richiesta.